Chi, io?

Mi hanno detto trilioni di volte che esagero ma è sempre stato solo per entusiasmo (non corrisposto) con delle urla o delle poesie, per rendere l’idea (non condivisa) con dei gesti o dei monologhi, per fare dell’ironia (non concessa) con dei toni o delle trovate. Il bello è che alla sentenza segue sempre, generosa, la domanda: non ti sembra? Ecco, qui metto le mani avanti e lo dico prima degli altri, io esagero. Ora però statemi a sentire.

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