Il motivo del viaggiatore non è scoprire come sono fatti altri posti, ma prima di tutto assicurarsi che ci siano davvero, che il mondo fuori portata esista davvero e alla parola Amsterdam corrisponda un cielo, dei marciapiedi e tante vite veramente. Nessuna immagine, fissa o in movimento, ci darà mai la conoscenza e la certezza che viene da una camminata. Che poi, nei posti “altri”, ci siano usi e culture diverse dalle nostre è solo, credetemi, un corollario alla terra che arriva fin lì. E il viaggiatore che torna può solo testimoniarlo coi suoi occhi – che la terra fin lì ci arriva davvero – perché qualunque parola riporti ai compagni rimasti, anche quella non sarebbe una strada. Come non lo è questa mia, per quanto gli amici possano vedere le foto e annuire e immaginare di capire. Sempre meno, capire; sempre più, tornare.
Laura: Dimmi qual è il futuro di andare?
Adriano (circa sei anni): Tornare!
dal mio libro: Bambini Frammenti di dialogo della vita quotidiana
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bellissimo!
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