Ognuno ha avuto la sua infanzia e la mia si è fatta in modo che certe volte, come ora, rivedo punte d’agave e salici piangenti al sole di un vialetto nel giardino estivo davanti al mare che ci rimbalza colombine dalle Eolie, sono accanto al pozzo a mettere in fila i ciottoli e i vetrini raccolti prima di tornare a pranzo dalla nonna che basta suoni la fisarmonica per farci dimenticare le gioie dei castelli e degli scavi sulla battigia, ma a volte, poi, come s’è incrinata in un attimo la diga si ricuce.