Call me Ishmael (Herman Melville);
Chiamatemi Ismaele (Cesare Pavese, Adelphi);
Ishmael – chiamatemi così (Ruggero Bianchi, Mursia);
Diciamo che mi chiamo Ismaele (Bernardo Draghi, Frassinelli);
Chiamatemi pure Ismaele (Giuseppe Natali, UTET);
Chiamami Ishmael (Alessandro Ceni, Feltrinelli);
Chiamatemi Ishmael (Ottavio Fatica, Einaudi).
Tante sono le strade aperte dal naufragio del senso, una soltanto la bianchezza della balena; discutibile la musica di ciascuna soluzione, inconfutabile il mistero di una beltà primigenia. Cosa, nella vita, non è frutto di una traduzione?