Alziamo gli occhi per guardare il cielo
ma nello spazio fra noi
entrano più stelle
di quante per l’ultima volta
brillarono fra le galassie
diversi milioni di anni lontane.
Nebule da decifrare gli sguardi nostri
al fronte di nuovo,
una luce a volte si supera
e rompe il vuoto dando all’altro
un nuovo segnale
dalla galassia antistante: ci sono ancora.
Il giorno del Signore ti ha fatto
con un fiore di campo
e ti ha messo la luce nel nome,
quella che solo in montagna
batte serena i sentieri
e non mi scaldava da anni.
Non rimanere tra le guglie di roccia
e le vie d’acqua
che tagliano i boschi,
se solo sapessi il potere che hai
di trasformare la vita
potrei finalmente sentirmi a casa.