Per il viaggio che stai per fare, sai, non ti auguro niente: carta bianca devi essere; libera, pulita; farti scrivere dal paesaggio, dalle parole che scambierai con tua figlia – siano di circostanza o di importanza; imbarcare negli occhi l’oceano, guardare le stelle e ringraziare anche le nuvole, se dovrai stare per un giorno al di qua dei vetri, ma sempre in navigazione, altrove ogni istante; annotare tutti i pensieri o lasciare invece che albe e tramonti rimangano di nessuno, indietro, sulla scia che di continuo si alza in coda alla nave. Io starò qui, sul molo a darti il cambio, preso dal concreto dei giorni che esigono frutto. Viaggia, e viaggia impreparata come solo in viaggio puoi permetterti di essere: pronta alla calma e allo stupore. L’improvviso ti sia unica guida.
Di tante scritture
che s’ammirano al mondo, io ben so a quali
posso la tua assomigliare.
Certo alla schiuma, alla marina schiuma
che sull’onde biancheggia, a quella scia
ch’esce azzurra dai tetti e il vento sperde;
anche alle nubi, insensibili nubi
che si fanno e disfanno in chiaro cielo;
e ad altre cose leggere e vaganti.
così risuonano ora in me, grazie a te, parole di Saba
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Di grazie in grazie, mi chiedo se siamo noi i bambini della poesia o è lei la bambina che dice: babbo, voglio uscire oggi con te.
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Farti scrivere dal paesaggio, imbarcare negli occhi l’oceano, l’improvviso ti sia unica guida, queste ma anche le altre tue parole, sono talmente colme di meravigliosi significati da riempire di commozione. E i versi con cui Laura risponde, se possibile, intensificano l’emozione. Grazie!
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Grazie a te Emanuela, per l’attenzione e l’ascolto 🙂
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