Una voce canta una parola aperta, Stai, disponibile a mille orecchie. Le mie ci hanno fatto casa per mobilia d’innumeri sali e scendi Roma-Palermo e, nell’aria, la bonaria invidia cacciata a volte per i tanti tutti lì che, a ogni ritorno, rispondono alle mie con le loro novità. Stai inventa la commozione senza vincoli di tempo o di materia: non è Resti, a cui serve la “res” – la cosa, l’oggetto, il corpo; ma non è nemmeno Sei, che ti definisce senza aver bisogno di alcun luogo. Stai va oltre la presenza fisica ma richiede un posto ed è nel petto degli amici, se abiti lontano: vive prima e, insieme, dopo il presente. La sua semplicità è una rocca inespugnabile. Così a volte le canzoni diventano vestiti.
È quando sei dove vuoi essere che stai bene….altrimenti è nostalgia…specialmente nei ritorni…dove lasci il tuo cuore là dove sei stato….Se è nostalgia ciò che provi, se sei dove non vorresti essere ti abbraccio…in un timido e forse stupido tentativo di farti sentire meglio….
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Capita di stare dove si vuole, ma di volere anche stare altrove, per necessità di ugual valore. Allora (ed è questo il caso) sapere che comunque si “sta” nei pensieri degli amici altrove – più che nostalgia – dà un bellissimo senso di calore 🙂
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Bello!!! Allora sono contenta per te….che “stai” nel cuore di molti
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