Da un’altra parte, che conosco, lontano da qui organizzano una festa importante per stasera e nelle case degli intimi si cucina in abbondanza già da due giorni. Da un’altra parte, che conosco, lontano da qui marito e moglie sono appena arrivati in aereo per una fiera a lei cara, aperta fino a domenica. Da un’altra parte, che conosco, lontano da qui una persona fragile e bella si chiede quando uscirà dal lavoro per raggiungere il cugino tornato ieri in città. Da un’altra parte, che conosco, lontano da qui un uomo ripensa felice alla raccolta di olive fatta qualche giorno fa, il ritorno tanto voluto alla natura lo ripaga di alcune scelte difficili. Da un’altra parte, che conosco, lontano da qui una donna rinata mille volte consuma il riposo pomeridiano nella sua casa buia prima di rimettersi a scrivere poesie. Ma io ti ho appena vista con la coda dell’occhio, passavi nella stanza che si apre alla mia e fa riva alla luce invasata in casa nostra dal sole delle cinque: le fate animano i toni pastello di tutti i ripiani e le pareti. Si vedono ora, in controluce, le ragnatele del bene che conosciamo e non toglieremo mai più.
Pare io sia di nuovo libera, chiusa in gabbia massacrata poi buttata via, per capriccio… unico piacere era leggere la tua scrittura magistrale non potevo rispondere e neppure mettere un like senza scatenare l’ inferno della gelosia. Libera… ora torno a commentare perché tu scrivi e riempi l’ anima e io ti sono grata. Non la donna scrive ma l’ anima. L’ anima mia ti ringrazia.
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Elisa, non sai quanto è bello saperti libera di nuovo. Sento le tue ferite ancora fresche. Sono davvero felice per te, anzi, con te. Se sei uscita dalla gabbia per volontà altrui, spero che per volontà tua invece saprai restarci, libera, sempre. E, libera, trovare qualcuno che ti rispetti e ti lasci fiorire.
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