Ho la finestra chiusa ma ogni goccia di pioggia sull’asfalto finisce lo stesso dietro la nuca. Negli occhi mi sfrigola un soffritto di paprika e cipolla da stamattina. Le spalle sono tiranti di un aratro che pettina il campo per la stagione della coltura. Se giro il collo le ossa cantano come noccioline in un bastone della pioggia. Sulla testa il covone dei capelli allungati per evitare il barbiere si fa piombo a ogni asciugatura e mi sbilancia di lato. Il fiato corto dà ritmo sincopato all’ansia che arrovella i subbugli dello stomaco vuoto. Ogni gesto accavalla sui muscoli fiacchi l’ennesima piega come sulla carta per cavarne un aereo affilato. La gola è un pozzo che non guardo ma forse al fondo c’è polvere di vetro. Mi dico: è metà novembre, è sempre stato così, le noie fisiche dell’umido, il fastidio oculare del grigio nuvoloso, lo schiaffo dello sbalzo termico tra fuori e dentro. Cosa batte nella testa iperbarica? Il sonno arretrato, la scaletta degli impegni, il richiamo dell’orologio, la voglia di non fare niente, la telefonata di ieri sera, e ben altro che più compone l’essere vivi. Sorrido, ma non si vede. Non si deve vedere: è il patto tra gli orsi felici e il letargo.
Mese: novembre 2020
Per capire
Il mondo mi serve ormai solo per capire quanto mi manchi, se mi occupo di lui e non di te. Mi serve per ricordare la distanza in altezza che ormai c’è tra te e qualunque altra cosa definivo importante. Il mondo a cui non ti sottrarrò lo userò come linguaggio per rispondere alle tue domande senza paura di dire non lo so, vieni qui, abbracciami. Il mondo da cui inizierò a proteggerti non sarà il grande fuori, ma il mio incontrollabile e ancora non risolto al di qua della pelle. Ascolto un relatore e mi chiedo se intanto arricci il naso ridendo a tua madre. Studio da due ore e aspetto di sentirti sveglio per venire a prenderti. Sto mezza mattina fuori e spero di tornare in tempo per vederti mangiare la pappa con la bocca a forma di oh. Non ti insegnerò niente ma ti presenterò al creato: piante, questo è mio figlio; mare, nutrilo quando sarà un’isola; musica, sarai toccata dalle sue mani; curiosità, tienilo sempre con te; luce, sei sua madre. Aiutami a starci insieme per sempre.