Un bell’aspetto

Sei visite al blog nell’ultimo mese confermano che non sono diventato un market h 24 o un’emittente nazionale. L’albero aspetta mesi per dare foglie verdi, gemme croccanti, frutti maturi – che possono piacere o meno, è chiaro. La desertificazione delle visite mi dice: sei più simile a un vivente, forse un’oasi, che a una insostenibile ruota da criceto. Quasi insieme ho smesso di annotare in agenda le mie giornate, dopo due anni. Me ne sono accorto solo dopo, recuperando il fiato che la disciplina di cronaca e la vita mi avevano spezzato. Ma è stato bello. Bellissimo anche perché non infinito. L’interruzione non voluta, semplicemente accaduta, darà più valore alle pagine che rileggerò ogni tanto, a breve o chissà fra quanti anni. Frutti caduti che non marciranno mai. Esagerato, in questo caso, è continuare a tenere aperto il blog – come certamente farò – aspettando sempre che qualcosa mi punga nel modo in cui deve per arrivare fin qui. Aspetto, ed è respirare, e mi piace così.