Aspetto un bacio

Sul caro monte degli ulivi, dopo la cena, mi allontano dagli altri a un tiro di sasso e l’angelo mi viene di conforto. Nella lotta il sudore, in ginocchio, somiglia a gocce di sangue che cadono per terra. Mi rialzo, torno dagli altri e li trovo che dormono tutti per la tristezza. Tra stanotte e domattina è il potere delle tenebre, vestiranno di porpora le mie parole e non mi crederanno. Eppure, anche nel cammino feroce da qui al Cranio, i miei gesti daranno luce alle vite di alcuni. Malco da stasera si chiederà come ho fatto a risanargli l’orecchio mozzato dalla spada di Pietro; Pietro scaverà col pianto amaro la parte più umana di sé; Erode smetterà la sua lunga inimicizia con Pilato; Pilato troverà in me un riflesso alle sue domande sulla verità; Barabba non pagherà per la sua rivolta contro il potere e vivrà pensando all’omicidio commesso; Simone racconterà al figlio e in futuro ai nipoti di aver retto, tornando dai campi, la croce ingiusta di un profeta; uno dei miei compagni appesi al legno sarà il mio primo fratello in paradiso. Come vena di miniera il mio oro brillerà nello scuro delle carni lacere, fino all’ultimo fiato davanti agli occhi di mia madre. Ma ancora è presto, e sapere tutto questo in anticipo, anzi, rende la pena un macigno molto più grave. Ancora aspetto insieme ai grilli, ancora per poco. Aspetto un bacio.

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