«Non cambierà niente». Ci sono bugie dolcissime. Ma la verità è che siamo nati per rinascere tante volte. Passati al resto del tempo che ci stacca dall’infanzia, quante volte si può nascere in una sola vita? Un istinto, io credo, guida chi lo sa ascoltare tra le correnti del dopo, le sirene del resto che ci aspetta. Il resto in cui siamo già, se condivido questa lunga età adulta con voi. E si deve cercare una grandezza morale nella fedeltà a sé stessi, non come forma di tenacia inflessibile, ma come fiducia morbida di non perdersi al successivo cambiamento. Rimane immutato l’istinto e una memoria delle cose apprese nel tempo che era la nostra alba. Fiducia e fedeltà fanno la grandezza di un’anima che abbraccia la resa davanti ai misteri più grandi. Tutto diventa stagione in un ciclo che però non si ripete e vede in noi compiersi un anno senza fine, bellissimo per forza. Senza tema di cadere nella febbre della tenerezza finché respiriamo, né paura di rimpiangere gli antenati che andavano in giro con le mani macchiate di inchiostro. Depositari delle loro mutazioni sulla pagina, generosi ospiti della muta che lasciavano agli altri per andare incontro al dopo, un’altra nascita. Non cambierà niente. Abbracciamo i punti di non ritorno per non dimenticarli mai, scrivendoli sul nostro volto nel buio infastidito dai nuovi inizi. Nuovi inizi per sempre. Per tutte le vite.