Primo autunnale

E a me questa luce buia di primo pomeriggio nuvolo autunnale, in anticipo di un mese sul passaggio all’ora solare, in cui il braccio nudo appoggiato alla scrivania avverte il distacco già incominciato dell’aria, ricordandomi il cardigan che palpita nell’armadio in uscita dal letargo estivo, piace come il pensiero di una camicia pulita sotto il nido colorato del maglione che a stagione inoltrata riempirà i maggiori strati del vuoto fra la mia pelle e l’aria ancora più fredda, perché dice il cambio lento e il passaggio di Natura, l’avvicendarsi del tempo diverso e giusto per ogni cosa, dice proviamo di nuovo, dice torna, torna da me e raccontami cosa hai fatto quando eri via: sullo scarto fecondo della stagione in cui sei mancato mi renderai diversa e faremo nuove le cose e altre, più consapevoli, più nostre ancora.