Duetto d’amore e libertà

Hai vissuto un amore spettinato
per tutta la vita
e ora… che nodi si sciolgono
negli incubi
fatti anche al pomeriggio.
L’amaro ha una voce
sola: non doveva andare così,
non adesso, non a te
che eri sempre stata di pace
e concordia, per le radici
di questo giardino calpestato.
Alzati, guarda il cielo
che ti è stato padre e madre:
è ancora celeste
di giorno, casa e cura
nelle due stelle bambine
che ti ho acceso questa notte
bianca come il prezzo
che ti cerca. È ancora amore
il nostro canto, gemma
fedele, ultima, altra benedizione.

* * *

Bisogna essere oltre, capaci
di reggere la parte
degli idioti incomprensibili
per mantenere
la propria libertà interiore,
quando in realtà
è soltanto che si parla
una lingua diversa da quella
corrente del denaro
e del potere
che muove la schiavitù
incattivita di molti
a commettere fratricidi,
avvolti nel buio mentre ridono
del dolore provocato
per tenersi avvinti
nelle mani e nello spirito
un quintale di sabbia inutile.
E l’idiota resta muto,
splende come un mistero
sull’ultimo metro
di una gara mai incominciata.

2 pensieri su “Duetto d’amore e libertà

Lascia un commento